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IL BLOG DI BARBARA MARRAS

Perché non riusciamo a cambiare le nostre abitudini e ricadiamo negli stessi schemi?

Ti è mai capitato di desiderare di smettere di fumare e non riuscirci? Di desiderare di metterti a dieta ma poi ricadere nuovamente nello stesso schema appena si presenta una “Tentazione culinaria”? Di iscriverti in palestra ma non andarci praticamente mai? Cosa succede? Perché, nonostante il grande desiderio di cambiamento, finiamo per fare sempre le stesse cose?

 

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Un’abitudine è difficile da togliere perché una volta impiantata nel nostro cervello, non viene più gestita dalla nostra coscienza ma da alcuni automatismi che ci portano a compiere cose in maniera istintiva, automatica.
Per farti comprendere meglio il discorso dell’automatismo, ti racconto cosa ha scoperto il dottor Ivan Pavlov Premio Nobel per la medicina 1904.

Ecco l’ESPERIMENTO : Propone la dimostrazione del RIFLESSO CONDIZIONATO, cioè con uno stimolo naturale si è in grado di provocare il verificarsi di una determinata REAZIONE involontaria (risposta). Gli organismi (animali e umani) imparano ad associare uno stimolo con un altro. Centrali per il condizionamento classico sono i RIFLESSI, ovvero risposte non apprese e non controllabili, come la salivazione, la contrazione pupillare, la chiusura degli occhi.

Associando per un certo numero di volte la presentazione di carne ad un cane con un suono di un campanello, alla fine il solo suono del campanello determinerà la salivazione del cane. La salivazione è perciò indotta nel cane da un riflesso condizionato provocato artificialmente. Pavlov approntò la fase di condizionamento: dava da mangiare al cane ogni qualvolta si presentava il suono del campanello. Dopo varie RIPETIZIONI, lo stimolo del campanello si trasformava in stimolo condizionato capace di produrre da solo una risposta, questa volta condizionata, di salivazione.

Fondamentalmente l’automatico va nel sistema limbico del nostro cervello che noi NON CONTROLLIAMO A LIVELLO CONSCIO. Se hai un cane ,comprendi sicuramente l’esperimento, visto che diamo come premio, un biscottino, ogni volta che lo invitiamo a fare qualcosa, il nostro cane associa quel “ qualcosa” al biscottino , quindi “ leva piacere” per lui che lo porta a fare quell’azione. Le nostre sinapsi si creano esattamente così per abitudine…per ripetizione e come dicevo prima , una volta impiantata nel nostro cervello , non viene più GESTITA DALLA NOSTRA COSCIENZA ma va nell’automatismo, nel risparmio energetico ( al nostro cervello piace risparmiare energia). A volte ci rendiamo conto come alcune abitudini possono essere dannose per noi quando ormai è troppo tardi.

COME CAMBIARE UNA BRUTTA ABITUDINE

Per poter cambiare una brutta abitudine è fondamentale:

1) Avere un obiettivo

2) Stabilire il perché ’ si desidera modificare quell’abitudine

3) Rimanere focalizzati sul perché

4) Frammentare il grande obiettivo facendo piccoli passi, l’1% in più ogni giorno versa la nuova direzione

5) Visualizzare l’obiettivo come se fosse già raggiunto e l’emozione generata

6) Diventare causa e non effetto (guardati allo specchio e domandati: “sono io a portare le redini della mia vita o sono le circostanze della mia vita a portare in giro me? Adesso qual’è l’abitudine che desideri cambiare?

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